Cari amici, voglio condividere con voi un'esperienze che mi ha angosciata, ma allo stesso tempo mi ha ricaricato l'entusiasmo e la voglia di lottare al fianco della natura e le persone giuste.
Tutto inizia con l'annuncio di un progetto folle, pazzo e profanatore all'iniziativa del comune di Roma per costruire uno sconfinato parco a tema (paragonato ad un secondo Eurodisney) sulla Roma antica (con annessa "urbanizzazione" e "infrastrutturizzazione") in ciò che per ora è l'unica parte del fu agro romano di essere sopravvissuta all'antropizzazione spinta che si allarga in cerchi concentriche da ragnatela dal ragno-Roma al suo centro.
La proposta del nostro caro vice-sindaco parla della "valorizzazione" (e sappiamo tutti ciò che significa) dell'intero territorio fra la Via Aurelia e la costa, per includere come "succursale", gli scavi di Ostia Antica. La stima per l'influsso di turisti tocca la cifra fantascientifica di 10 milioni all'anno... in una città che già non riesce a gestire quelli che arrivano oggi.
Per fortuna, rimangono un po' di brave persone nel mondo, fra quali alcuni "attivisti" del WWF di zona che si stanno muovendo per cercare di capire e se possibile agire. Hai presente Donchisciotte?
Così, nei panni di "fotografa ufficiale" di questo gruppetto, mi sono trovata con loro domenica in visita alla tenuta al centro del progetto, per incontrare l'affittuario, custode del pezzo di terra conteso e amante passionale della natura che raccontava con affetto della cinghiala che allatta i piccoli in mezzo della stradina e la famiglia di istrici con "cuccioli" avvistati nel bosco. Una bella persona insomma, una di quelle che ti smussano un po' (ma solo un po') la misantropia.
Spero dal cuore che riuscirà a salvare i suoi cinghiali e i suoi istrici, la sua macchia profumata e le sue margherite minacciati dall'avara follia di uomini potenti. Nel mio piccolo, sarò lì a dargli una mano.