I prati alti della Maielletta

E' buio quando esco di casa. La strada che porta al luogo dell'appuntamento è stretto e tortuoso. Guido piano sotto le stelle scoppiettanti nel cielo nero cristallino, finestrina abbassata per godere l'aria fresca che glissa sul braccio, frenando di colpo quando un capriolo salta improvvisamente fuori dal bosco e attraversa la strada di corsa (mi dispiace di averlo spaventato), poi più avanti mi fermo di nuovo per lasciare passare una lepre. Quando la strada penetra il cuore del faggeto, mi fermo un attimo e spegno il motore per sentire meglio i rumori del bosco di notte, frusci imprecisi fra le foglie, il richiamo dell'allocco... eccolo, l'abbaio della volpe, uno di quei rumori che riesce sempre a farmi venire la pelle d'oca. Poi via di nuovo, non voglio essere in ritardo. Lui non aspetta nessuno. Lo conosco bene ormai, ma anche dopo tutti questi anni riesce sempre a sorprendermi, sempre un umore diverso, un piccolo regalo inaspettato. Eccomi, uscita dal bosco con davanti l'orizzonte arrossita e il cielo schiarendosi appena. Lascio la macchina. Fa freddo qui su, mi coccolo dentro la giacca e cerco un posto fuori il vento che sa di neve anche in pien estate. Adesso non devo fare altro che aspettare, con un fremito di eccitazione nello stomaco, impaziente per il suo calore.
Capisco che sta per arrivare dal canto delle allodole che si fa sempre più frenetico e istintivamente chiudo gli occhi per ricevere il suo bacio. Ed è così che la sua carezza subito calda mi trova, sdraiata sull'erba profumatissima con il cuore che corre e saltella per la voglia di lanciarmi nel cielo su ali di ragnatele e rugiada e mettermi a cantare pure io per la pura gioia di vivere.



Sono sui prati della Maielletta nei monti della Majella a quasi 2000 m, guardando lungo le vallate profonde e strette che scendono ripidamente verso la pianura e il mare con la sua crosta di urbanizzazione lungo il litorale ridotta ad un bagliore anonimo che si attenua man mano che il sole prende forza.



E' uno dei miei luoghi del cuore, ma amarlo non è stato né immediato, né facile. Ha la sfortuna di essere il punto più alto facilmente raggiungibile in macchina e ne soffre. La strada (che faceva parte di un progetto agghiacciante, per fortuna mai realizzata, di aprire l'intero cuore della Majella al turismo invernale) finisce in una foresta ronzante di generatori che alimentano antenne di ogni tipo e forma...



... e la vista suscita emozioni ambigue, dal malessere davanti l'antropizzazione della pianura sottostante allo strappo al cuore che viene dalla ferita ancora fresca lasciata da un incendio doloso appiccato in estate 2007 che ha ridotto in ceneri alcune delle parti più belle della zona, come un versante intero della Vallone dello Santo Spirito...



Ma per ritrovare la magia, basta aprire il cuore e allontanarsi un attimo dal parcheggio per girovagare fra il pino mugo, le rocce e la vegetazione bassa tipica degli alti prati, accompagnato ad ogni passo da gracchi corallini chiassosi. Se ti sdrai un attimo e guardi in su, riparando gli occhi dal sole con la mano, c'è da perdersi per ore intere seguendo le loro acrobazie nell'aria. Impossibile non credere che stanno godendo la sensazione del vento fra le piume e le penne mentre si arrampicano su per correnti e termali, per poi buttarsi testa in giù, ali chiuse, cadendo come un proiettile, mentre li guardi con il cuore in gola, mordendoti le labbra perché sembra impossibile che si salveranno, che non si frantumeranno sulle rocce. Invece all'ultimo momento, con un movimento quasi impercettibile delle ali, ecco che virano chiacchierando e bisticciando con i compagni di "gioco" come se niente fosse e ti metti a ridere per lo spavento.

Qui si cammina senza meta, senza la paura di perdersi, senza la voglia di appesantirsi di motivi e destinazioni, resistendo la tentazione di fermarsi ad ogni roccia, poi di nuovo ad ogni pianta, per conoscere meglio gli abitanti del luogo, come questi...

Aculepeira carbonaria


Terellia fuscicornis


Jordanita globulariae


E' probabile che volente o nolente, girovagando così arriverai comunque sopra la valle dell'Orfento, una delle vallate più belle e selvagge di tutta la Majella, percorsa da un torrente che sembra illuminato da dentro per quanto brilla e luccica. Ma quella è una storia per un'altra volta.



Come fare a resistere alla tentazione di fotografare ogni foglia e ogni fiore delle piante straordinarie che danno vita e colore ai prati, come...

Astrantia pauciflora


Campanula scheuchzeri


Carlina acaulis


L'endemismo Cymbalaria pallida


Dianthus monspessulanus


Euphrasia sp.


Helianthemum nummularium


Phyteuma orbicolare (questo in particolare per Sara)


Stachys tymphaea


Rhizocarpon lecanorinum... perché non tutte le piante hanno fiori!


OK, OK, mi fermo (ma con difficoltà), ma non prima di portarvi tutti a far quattro passi con me, dall'alba fino al crepuscolo...

Conosco questi luoghi, la nostra Poetessa li ha presentati anche a voi, adesso non resta che ritrovarci tutti sul posto per una di quelle escursioni che non vorremmo finisse mai.
Grazie Sarah per le splendide immagini e per il corollario di parole che ben rende la magia del luogo.

Grazie Salvatore . Sarebbe un sogno poter portarti a vedere questi luoghi che mi hanno conquistato il cuore. Il problema sarà solo di scegliere quali!

Che foto magnifiche . Io adoro i fiori, come credo che Sarah sappia bene . In particolare mi piacciono moltissimo le orchidee come questa Anacamptis pyramidalis

questa è proprio bella..neho fotografata qualcuna anche io ( che poi metterò )...sai sara,c'è un nostro compagno di corso,Matteo,che come Salvatore,è appassionatissimo di orchidee.solo che non ha ancora avuto il tempo di iscriversi in questo nuovo forum..potrai sempre chiedere sulle orchidee a loro!!

Si,si, è vero, e poi adesso ho un bellissimo libro sulle orchidee spontanee dell'Emilia Romagna, certo, mi è costato una colica....

ah ah ah ....ne se sappiamo qualcosa!

Grazie Sara di questa bellissima iniezione di colore per portare un po' di allegria nell'ennesima mattina cupa di questo inverno. L'Anacamptis pyramidalis è veramente un'esagerazione di rosa... fra me e me l'ho soprannominato "l'orchidea di Barbie" ! Ho l'idea che fra qualche mese avremo un forum magnificamente riempito delle sfumature e forme impareggiabile delle orchidee. Sarà l'anno buono che ne imparo qualcosa anch'io, perché non sono proprio brava a navigare in questa famiglia non semplice.

Qui dalle nostre parti c'è solo l'imbarazzo della scelta quando si tratta di fiori e piante, ma in questo periodo sembra che nessuno abbia ancora voglia di spiegare i petali . Quindi per mostrarvi qualcosa di allegro e colorato devo cercare nel mio repertorio. Questa è una Gentiana ascelpiadea

Bellissima questa genziana, mai vista dal vero.

Non l'ho visto nemmeno io, colori assolutamente particolari che comunque lo identificano subito come una genziana.

Le foto sono degli insetti sono strabilianti!
Anche quelle del paesaggio sono belle.
Molto bella anche la genziana.

Grazie Alessio... il prossimo estate se (meglio, quando ) mi vieni a trovare, perché non provare a fotografare gli insetti anche tu?

Cerchero di distrarmi dal parlare con Alessandro.

Citazione :

Cerchero di distrarmi dal parlare con Alessandro.

Cosa cerchi di dirmi?

Rido...! Niente di tanto terribile Alessio carissimo. Solo che per sentire e vedere (ancora prima di fotografare) ciò che c'è intorno, bisogna stare zitti zitti e se possibile non pensare nemmeno. Tu e Ale riuscirete secondo te?

Booooh!