Come ho accennato mentre passeggiavamo nel bosco virtuale di Salvatore, la fotografia "naturalista" (se proprio dobbiamo applicare etichette) può avere due motivi principali... di comunicare emozioni o di comunicare informazione. Nel primo caso, il fatto che forse i colori riprodotti non sono fedelissimi alla realtà non ha grande importanza. Nel secondo caso invece, particolarmente quando fotografando funghi o fiori (per esempio), è assolutamente fondamentale ottenere colori più fedeli possibili. In linea di massimo, in condizioni "normali", le macchine fotografiche di adesso fanno un ottimo lavoro con il bilanciamento automatico del bianco e non bisogna preoccuparci più di tanto. Però (ed è un "però" importante), quando la luce non è più quella "normale", ma invece quella molto più complicata del bosco (per esempio), allora la macchina fotografica fa fatica ad interpretarla e spesso i risultati sono molto diversi da come avremmo voluto, con toni più o meno virati verso blu e a volte magenta.
Negli anni, ho sviluppato una procedura che pensavo potesse interessarvi, se mai vi trovate dovendo riprodurre i colori del bosco in modo fedeli. Sono agevolata perché scatto in RAW che mantiene tutti i dati dell'immagine, quindi posso bilanciare il bianco con relativa facilità dopo sul PC, ma la tecnica può anche essere utile con JPG.
In termini pratici, quando fotografo un fungo per esempio, faccio una foto della serie con un semplice pezzo di cartoncino grigio che occupa circa la metà dell'inquadratura, provando a disporlo in modo che prende per quanto possibile la stessa luce del soggetto e eventualmente includendo nell'inquadratura anche almeno una parte del soggetto stesso per confronto. Questa ha due funzioni.
Prima di tutto fornisce un semplice punto di riferimento cromatico per valutare la fedeltà dei colori quando guardi la foto sullo schermo. Se vedi che il cartoncino non è più grigio neutro, ma tinto di magenta, o di blu, o di qualsiasi altro colore, allora sai che anche i colori del soggetto della foto saranno virati. A quel punto, volendo, puoi provare a correggerli usando un programma di elaborazione dopo-scatto sul PC.
Poi però, quella presenza grigia nell'inquadratura ha un'altra funzione immediata, fornendo la macchina fotografica con un soggetto più neutro come base per calcolare il bilanciamento del bianco più precisamente già sul luogo. Spesso basta solo quello per arrivare ad un risultato più accettabile.
Per capire meglio, sotto un esempio di un myxomycetes fotografato su un vecchio tronco di pino. Il myxo era di un colore giallo tenue che è uno dei colori più difficili da rendere in modo decente.
Ecco come la macchina fotografica ha calcolato il bilanciamento del bianco senza un aiutino.
Ed ecco la differenza semplicemente inserendo quel pezzo di cartoncino grigio nell'inquadratura. Non è perfetto, ma già si capisce meglio.
Si può anche comprare un cartoncino grigio fatto apposta per il bilanciamento e garantito neutro. Però, per risultati "fuori studio", un semplice cartoncino da cartoleria funziona benissimo. In caso d'emergenza, ho anche ottenuto risultati accettabili con un pezzo di carta bianca, o anche un fazzoletto di carta (eventualmente prima dell'uso
). L'importante è di ricordare che la macchina fotografica proverà a rendere il colore il più neutro possibile, quindi un cartoncino con un grigio più
freddo tenderà a produrre un'immagine con colori più
caldi, viceversa, un cartoncino con toni più caldi produrrà una foto con colori tendenti verso freddo. Qualche esperimento sul campo è il modo migliore di trovare il cartoncino di riferimento migliore nel tuo caso specifico.
Con la maggior parte delle macchine fotografiche si può anche registrare un bilanciamento del bianco personalizzato usando lo stesso cartoncino per riferimento, bisogna vedere nelle istruzioni della macchina. Però, da usare con molta cautela, perché la luce del bosco cambia così velocemente che spesso il settaggio cambia da un minuto al prossimo, o spostandosi solo pochi centimetri.