Hai perfettamente ragione, Francesca, si discute ancora tentando di "monetizzare il danno", ponendo a pari merito un tamponamento tra auto ed un disastro ambientale immane come quello del Golfo del Messico.
Rispetto agli altri incidenti petroliferi, questo ha sopratutto l'incognita della quantità di materiale disperso in mare, per quanto tempo durerà, e se ha senso parlare di "risarcimento" quando il danno fatto è irrisarcibile, per tutta la vita naturale compromessa. Su fondali dove si sono depositati centinaia di metri di spessore di petrolio, non possiamo sperare in una ripresa della vita neanche fra cento o duecento anni, per non parlare dei cetacei che non troveranno più una superficie libera dove poter respirare.... ma per telegiornali come il tg1 queste notizie hanno la stessa dignità del coccodrillo visto nei laghi laziali.... e forse per l'economia mondiale l'unica punizione per quella società petrolifera sarà mandarla in bancarotta per poi accaparrarsene a prezzi stracciati i pezzi rimasti, come un banchetto tra piranha...