Vorrei condividere con voi ( ed invogliarvi a vivere in prima persona) ciò che significa il censimento cervi nel Parco delle Foreste Casentinesi, una occasione in cui si esauriscono i sinonimi per esprimere meraviglia:
Primo giorno:
Ritrovo a Santa Sofia, con spiega sull'atività, poi ognuno al suo alloggio (foresterie forestali, rifugi, agriturismi e talvolta alberghi) per andare ai punti di ritrovo all'ora prefissata. Ovviamente
devo aver sbagliato qualcosa: non risulto nell'elenco di quelli al passo della Calla!
Che si fa,poi? Ci si divide poi in gruppetti da due o tre, con un veterano che rileva la direzione da cui vengono bramiti e colpi di tosse, poi si scrive.
Prima sera, niente da fare; si comincia alle 20 e si finisce alle 23, ed un maschio di passaggio ha bramitato chiaramente solo alle 19 e 30.
Però, da Piancancelli, il cielo notturno è supendo, con la via lattea e Le Orse, Cassiopea, il Cigno, il Drago, e, tornando ad esseri reali, fruscii nel prato davanti, anche solo per indovinare: ma chi ci sarà passato? Daini, volpi? Sui ghiri niente da dire, ma neanche s'è pensato di illuminarli, era bello ascoltare e sperare, anche se poi niente di fatto.
Ognuno poi ai suoi alloggi, e dalla finestra, la sera, òa notte e la mattina, ma anche il giorno, bramiti, bramiti e bramiti!
C'è chi ha sentito ululare un lupacchiotto, chi ha dovuto interrompere a causa dei ghiri, o delle civette,... o degli aerei
Secondo giorno, pranzo convenzionato e cena offerta dal Parco in agriturismo
con proiezioni, o si poteva vagare a piacimento, l'importante era esserci per il censimento. Capìto il posto giusto, Corniolo,
Tylopsis liliifolia sul muro della foresteria
càpito con un fotografo ufficiale del Parco, presso San Paolo in Alpe, e si va in visibilio da subito: chi era a San Paolo aveva già a che fare con almeno 5 o 6 daini tra le vacche, ed i cervi non si sono certo fatti attendere, vento assente, cinque in contemporanea, che si lanciavano richiami e si minacciavano, uno addiritura ci è passato intorno, così di frequente che se fossi stato da solo non ci avrei capito più nulla. e tutto intorno, questi almeno li ho potuti fotografare, degli spettacolari maschi di
Leptophyes laticauda, e li abbiamo "solo" sentiti, i soliti ghiri chiachieroni, ma oi erano anche giovani allocchi, o civette? Troooppi stimoli!
Corto circuito, e ci si guarda in faccia, moh! Ma i cervi non ci lasciano tanto tempo per le elucubrazioni, e riattaccano dopo una pausa, il vento ancora assente, anche se guanti, sciarpa e poncho son alleati indispensabili
Uno, lontano bramisce in modo talmente strano che non si è sicuri del tutto di quale essere sia, altri ci passano non lontano, ma anche con le lampade non incontiriamo le loro sagome.
Anche i gruppi vicini a noi hanno avuto fortuna, ed in parte i maschi in bramito erano gli stessi, tutto previsto, e San Paolo si conferma come uno dei luoghi più magici.
Ritornando indietro con i mezzi forestali e pande 4X4, altri daini, altri cervi, ed un rospo. Non si va mai a letto presto, c'è sempre tantissimo da raccontare, anche se in foresteria s'è soltanto in 3.
Il giorno dopo, presentazioni sul censimento a Badia Prataglia, sulla concentrazione dei cervi nel Parco (che qui si radunano per non essere disturbati dai cacciatori e segugi tutt'intorno). In effetti cominciano ad essere anche troppi, e i relatori espongono le propire idee, ne discutono e l'unico preoblema è che il 30% del parco è proprietà privata, con gli ungulati che adorano gli orti e bonsaizzano quasi tutti gli alberelli , con i lupi che preferiscono prede più facili, come i cinghiali
Come risolvere? Col dialogo tra enti, e con la volontà di lasciar fare alla Natura, quando possibile
ed una cerva ha adiritura mangiato un reggiseno dal filo del bucato!
Pranzo, lista economia, schiacciata di Camaldoli
e poi si va a paludi e castagni plurisecolari,
Castagno Miraglia
niente tritoni, ma luoghi resi ancora più suggestivi per i neocostituiti gruppetti di censitori allo stato brado, in dispersione attiva. La sera, accompagno una collega all'agriturismo: "peccato, ancora non abbiamo visto un cervo maschio adulto!" Ed ecco una cerva con cerbiatto dell'anno, quasi infotografabile a causa della scarsissima luce ( e della mia fotocamera nel bagagliaio)
Pazienza, ma a loro non interessava, ad una decina di metri dall'auto che aveva sbagliato strada, hanno contnuato a badare agli affari loro. Poi è la volta di un'altra femmina, più anziana, ma ugualmente tranquilla, e poi? Ecco un maschio riproduttore, dai palchi superbi ad almeno 5-6 punte, quasi al buio, che se la dà a gambe per poi voltarsi a guardare appena si sente più sicuro, risalendo le sponde di un torrente, e meno male che i maschi in questo periodo sono distratti!
Insomma, come avrete capito avevo cominciato a sentirmi un pò come Andrea, chissà che succederà tornando indietro? Tre cerve, un gruppetto di daini che attraversa la strada ( con automobilisti che si godono lo spettacolo) e gli ultimi due che in un paio di salti molleggitissimi lasciano libera la carreggiata, poi una cinghialessa con cinghialotto, e forse altri due, poi, cerve, cerve e d ancora cerve, uaoh!
Ultimo giorno, con i responsabili del parco per entrare nel concreto, e vediamo dal vero (privilegio altrimenti impossibile) il recinto di cattura, con tutte le tecniche che il Personale del Parco, delle Regioni e della Comunità montana s'è inventato perchè in Casentino, i cervi, non ragiornao esattamente come gli altri!
Ne sono stati già catturati diversi, 8 in una volta sola... Destinazione? Altri Parchi: Monti Sibillini, Gran Sasso ecc., dove avranno più spazio, e, a differenza di quelli alpini, conoscono già il lupo... L'orso no, ma impareranno.
Insomma, due giorni vivendo un pò selvaticamente, consci della nostra minoranza numerica in quanto primati tra gli ungulati bramitanti, spostandoci con personale simpatico e disponibile a domande, considerazioni e tutto il resto,