In realtà come in molti altri casi, "passa" o "non passa" non sono previsioni applicabili.
La tattica è quella di chiedere TUTTO per avere QUALCOSA.
Il problema è solo che qualsiasi cosa ci sia scritto in quella proposta, è un atto di bracconaggio che si vorrebbe legalizzare.
Non c'è alcuna modifica migliorativa (in senso normativo, non ambientale), solamente azzardi che vanno contro qualsiasi direttiva europea, contro il sentire comune della gente, contro il buon senso civico.
Le persone che si aggregano a formare nuclei così estremisti sono prepotenti al punto che se non fai la legge come vogliono loro, troveranno un altro modo per fare ciò che vogliono (e che già fanno).
Se la cosa è arrivata ad uscire in prima serata e nella satira, vuol dire che è proprio fuori di senno, perché la parola "caccia" che domina contesti, crea dissapori sociali, turbativa politica, spostamenti di interessi economici, è assolutamente RARA nei mass media.
Ci sono cose in quella proposta che ovviamente non potranno passare per motivi che riguardano il posizionamento europeo dell'Italia, che si giocherebbe ben altro, sfidando in questo modo l'opinione pubblica europea.
Ma altre passeranno, ne sono convinto, e faremo un balzo indietro come tanti ne stiamo facendo in altri settori che comunque hanno in risvolto anche più impattante a livello ambientale.
Non è esente da responsabilità chi c'è stato prima, che ha avuto i mezzi per assicurare e proporre modelli diversi e si è inviluppato in un'auto-contorsione bloccante. Ora non resta che affidarci ad altre menti di buon senso (ma sono poche) che siedono a quel tavolo decisionale, o al prevalere di altri aspetti dell'economia e della politica che non avrebbero tornaconto positivo dall'imbarbarimento della situazione venatoria in Italia.
Scusatemi se ho invaso un pò con argomenti che sono tangenti alla fruizione ambientale e "tangendo" lasciano brucianti abrasioni. Non dimentichiamo mai di esaltare la natura che c'è anche quando accompagnamo il pianto della natura che soffre.