Sabato mi chiama il mio amico Gabriele e mi dice: "Ti porto a vedere un luogo segreto, dove fioriscono Scilla bifolia ed Erytronium".
E così, col giovine Alessio alle calcagna, armati di fotocamere, arriviamo in questo luogo, una vallettina con un ruscello, vicinissimo ai luoghi abitati ma incredibilmente bello e selvaggio.
Ci accoglie una distesa di scilla, bianca e azzurra
poi distese di Anemone epatica
quindi, tra rovi e pungitopi,
cominciamo ad adocchiare qualche tipica foglia di Erytronium dens canis (dente di cane), ed ecco un bocciolo:
Più ci inoltriamo e più restiamo affascinati da questo posto, il sole comincia a farsi strada tra i rami ed illumina qua e là tappeti di velluto verde di muschio, qualche raggio si posa propro sui fiori che vogliamo riprendere.
Intanto, il nostro Gabriele, che all'inizio aveva detto: "Vi ci porto e vado via", lasciatosi prendere da un improvviso attacco di febbre del fotografo, non resiste e comincia ad immedesimarsi nel tappeto di foglie del sottobosco:
Siamo nel pieno degli scatti, ad Alessio si scaricano le pile dopo qualche centinaio di foto, a me si esaurisce la scheda, ma corriamo ai ripari, batterie di riserva ed il buon Gabriele che mi presta la sua scheda di memoria. Continuiamo, ah, dimenticavo il fido asistente di Gabriele, soggetto di grande professionalità, serio e silenziosissimo, Luky:
Eccolo il dente di cane fiorito!
Non può mancare la primula:
Come non può mancare qualche artropode nascosto sotto al fogliame:
Intanto l'oretta che avevo promesso a Carmen si è allungata a quasi tre ore, chi la sentirà....ma, come si fa a non restare rapiti in posti simili, quando ogni attimo che passa il sole ti offre uno spunto diverso, un fugace controluce, ti illumina un angolo oscuro, ti fa riflessi sull'acqua....
Tocca far ritorno a casa, non prima però di aver ripreso questo tronco:
...sembra che racchiuda l'anima di questo luogo, possente, vissuto, ma saldo e deciso a combattere ancora col vento....e coll'uomo....